
Regia di Claudio Pesaresi

IL VAUDEVILLE
Intorno al XII secolo, dalla cittadina normanna di Vire, si
diffusero certe composizioni popolari cantate chiamate canzoni delle “vaux (valli) de Vire”; negli anni successivi
la consuetudine si estese e si cantarono altre canzoni, conosciute come “voix de
ville” (voci di città). Il termine
“vaudeville” deriva probabilmente da una contaminazione che ha portato “vaux” ad
unirsi con “ville” ed indica un genere fatto di composizioni poetiche a
contenuto satirico che venivano cantate adattandole ad arie conosciute. Dopo
quasi quattro secoli di rappresentazioni itineranti, verso la fine del ‘600, il
vaudeville lascia le strade ed entra nei teatri diventando uno spettacolo comico
di parola con intermezzi musicali. Così strutturato trova la sua completa
affermazione con la Rivoluzione durante la quale nascono a Parigi diversi
teatri, tutti destinati a spettacoli di vaudeville ai quali assistono, sempre
più numerosi, spettatori che cercano evasione e spensieratezza. Le vicende
politiche degli anni successivi non scalfiscono in alcun modo la sua inesorabile
avanzata che lo porta a diventare il genere teatrale più coltivato e consumato;
gli autori, oberati dalle richieste, si aiutano reciprocamente e scrivono
copioni a quattro o più mani. A partire dalla seconda metà dell’800 assistiamo
ad una graduale e completa eliminazione degli intermezzi musicali che spezzavano
e rallentavano l’azione mentre, parallelamente, si sviluppa un’altra forma di
spettacolo con parti prevalentemente musicali e cioè l’operetta. Il vaudeville
finisce quindi per caratterizzarsi ancor più come teatro di maschere, con i suoi
procedimenti e certe sue peculiari caratteristiche come il doppio senso, il
gusto del paradosso e dell’assurdo, una visione libertina della realtà e una
particolare tendenza all’ingrediente sessuale.
GEORGES FEYDEAU
È
senza dubbio il maggior rappresentante dell’ultimo vaudeville ed opera nel
periodo corrispondente a quello della “Belle Epoque” (fine ‘800 – primi ‘900). I
suoi testi si basano sulla solidità e sul rigore dell’intreccio alimentato da
scambi di persone e da peripezie complicate; i suoi personaggi sono maschere
sociali, programmaticamente spogliate di tutto ciò che costituisce la loro
individualità psicologica, rese anonime al punto che si potrebbe trapiantarle da
una commedia all’altra. Sono insomma maschere della “Commedia dell’Arte”, figure
che, pur traendo spunto da individui osservati nella realtà, esistono soltanto
nel contesto di un teatro puro, fine a se stesso.
LA PULCE NELL’ORECCHIO
Tutto il teatro, in particolare il vaudeville e in modo specifico “La pulce dell’orecchio”, è un delicato meccanismo d’orologio in cui ogni particolare svolge una funzione, è un pilastro dell’edificio, una carta di un castello di carte, un momento del teorema. I particolari devono però essere assemblati in maniera coerente, secondo i tempi e i ritmi dettati dalle specifiche situazioni, in modo da formare uno spettacolo armonico e non uno spettacolo di soli “bei particolari”. È un testo di difficile realizzazione, a cui avevo in passato rinunciato a favore di altri vaudeville e cioè “Niente da dichiarare?” di Hennequin – Veber (1994) e “L’ispettore dei vagoni letto” di A. Bisson (2000), ma che oggi posso tranquillamente mettere in scena grazie alle capacità artistiche e tecniche degli attori e dei collaboratori di cui dispone la compagnia.
Claudio Pesaresi
(in ordine di apparizione)
Luciana de
Histangua -
Marika Sacripanti
Camillo
Chandebise - Andrea Paris
Etienne -
Giovanni Bellillo
Raimonda
Chandebise - Alessandra Marini
Antonietta - Francesca Zafrani
Vittorio Emanuele
Chandebise - Mauro Formica
Romano Tournel - Giuseppe Rafoni
Dott. Finache - Claudio Pesaresi
Carlos Homenides de
Histangua - Maurizio Torti
Ferraillon - Michele Ceccarini
Eugenia - Daria Virginia Massi
Olimpia Ferraillon
- Patrizia Chiocchi
Poche - Mauro Formica
Rugby - Nicola Pesaresi
Battistino - Fabrizio Nuara
Regia: Claudio Pesaresi
Aiuto regia:
Rossana Franceschini, Daria
Virginia Massi
Scenografia:
ideazione: Goffredo Strappini
realizzazione: Laboratorio
della compagnia diretto da Massimo Rindi
Audio: Costantino
Muzzi
Costumi:
ideazione: Rossana Franceschini
realizzazione: Stefania Menghini
Luci: Giulio
e Goffredo Strappini
Foto di scena: Pierdomenico
Proietti
Collaborazione
tecnico-artistica: Annarita Bianchi - Lidia
Ortolani – Maurizio Ortolani Loretta Ottaviani – Pietro Rossi -
Barbara Sensini
Calendario Rappresentazioni

Bevagna (PG), Teatro Torti
Ven 7/11/08, ore 21:15
Sab 8/11/08, ore 21:15
Dom 9/11/08, ore 17
Ven 14/11/08, ore 21:15
Sab 15/11/08, ore 21:15
Dom 16/11/08, ore 17:00
Sab 31/01/09, ore 21:00
Dom 01/02/09, ore 17:00

Trevi (PG), Teatro Clitunno
Ven 28/11/08, ore 21:15
Sab 29/11/08, ore 21:15
Dom 30/11/08, ore 17:00
Ven 07/05/2010, ore 21:15
Sab 07/05/2010, ore 21:15
Info e prenotazione biglietti:

338 6610734