Un piccolo video tratto dallo spettacolo: "Lu lamento delle donne de capo somegghiaru"

La visbetica domata

Adattamento in dialetto folignate di MAURO ANTONINI

 

 

 PER RICORDARE MAURO...

          Se andate in Piazza della Repubblica a Foligno e prendete il vicolo che porta alla taverna del rione “La Mora”, oggi denominato via Colomba Antonietti ma che fino ad alcune decine di anni fa si chiamava via del Forno, dopo pochi metri, sulla sinistra, trovate le sale del ristorante “Via del Forno”, così chiamato con chiaro riferimento alla vecchia denominazione della via. In una di queste sale, completamente ristrutturata di recente, c’era appunto il “Forno Antonini”.

          Mauro, figlio dei conduttori di questo esercizio, perciò folignate autentico, “vertiero”, aveva nel sangue una passione infinita per il teatro ma, come spesso succede, le pressioni familiari ed altre circostanze lo portarono a conseguire la laurea in medicina e quindi a trasferirsi a Spoleto, dove esercitava, e dove formò la sua famiglia.

          La sua attività professionale e gli impegni familiari, non lo allontanarono però completamente dalle sue due grandi passioni: il teatro e Foligno. Ricordo le interminabili passeggiate per i vicoli; ne lodava la particolarità, l’atmosfera, senza risparmiare critiche a chi ne aveva deturpato la bellezza a costo di una gratuita modernità. Ricordo le lunghissime chiacchierate, io, lui e Carlo Poletti, fino a notte inoltrata, sulle scalette del piedistallo della statua di Niccolò Alunno, a Porta Romana: cercavamo l’idea da “un milione di dollari” per la realizzazione delle scenografie dello spettacolo in allestimento, che ci avrebbe consentito di spendere poche lire con “grandi risultati”!

          Erano gli anni settanta, i mezzi erano molto pochi, il teatro era snobbato ancor più di oggi; eppure lui riusciva a coinvolgere i giovani, realizzare spettacoli, richiamare pubblico, sempre senza aiuti esterni, senza denaro pubblico, convinto com’era che il teatro non dovesse pesare minimamente, neanche indirettamente, sulle tasche di chi non aveva la minima intenzione di andarci.

          Contemporaneamente alla messa in scena di testi classici, si dedicava al teatro dialettale di cui scriveva i testi, a volte rielaborando gli stessi classici, con intelligenza, arguzia, ironia, senso dell’umorismo; se gli attori erano più dei personaggi, aggiungeva altre parti, per non scontentare nessuno!

          La compagnia “Al Castello”, che discende direttamente dal suo “Teatrino del Circolo”, deve molto a Mauro: ho imparato da lui a fare teatro, quel teatro che viene esclusivamente dall’esigenza di esprimermi senza essere servo di nessuno, di salire sul palco per rappresentare   esclusivamente “quello che mi piace e che mi va di fare al momento”.

          L’idea di riproporre la “Visbetica domata” si deve ad un incontro causale, avvenuto lungo corso Cavour qualche mese fa, tra me e Massimo Menghini. Massimo Menghini è stato uno degli attori più importanti del “Teatrino del Circolo”, presente in tutti, o quasi tutti gli spettacoli e che dopo aver inizialmente fatto parte anche della compagnia “Al Castello” era stato costretto ad allontanarsene per i suoi impegni di arbitro internazionale di pallavolo.

          E la “Visbetica domata”, testo liberamente elaborato ed adattato da Mauro e rappresentato per l’ultima volta dopo diverse riprese nel corso degli anni nel 1988, anno della sua scomparsa, ci è sembrato il modo migliore per ricordarlo dopo venti anni e per far conoscere agli spettatori di oggi la sua capacità di divertire semplicemente e soprattutto senza volgarità.

          Credo che chiunque abbia partecipato ad uno spettacolo del “Dottore”, così lo chiamavamo affettuosamente, ricordi la sua esperienza come qualcosa di unico ed incancellabile.

          Ciao, Mauro, ora, come allora, “ti portiamo in noi come il mare un tesoro affondato”.

                                                                Claudio Pesaresi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                              

Mauro Antonini

 

 


PERSONAGGI

(in ordine di apparizione)

 

- Agnese..............Marika Sacripanti

- Giovanni ...........Nicola Loreti

- Ercole................Claudio Pesaresi

- Nerina..............  Lidia Ortolani

- Nota..................Giuseppe Rafoni

- Oreste ..............Giulio Strappini

- Dino..................Nicola Pesaresi

- Adriana ............Daria Virginia Massi

- Agostino ..........Massimo Menghini

- Pio.................... Alberto Trabalza

- Edvige..............Nicoletta Folignoli

- Clelia ................Laura Toro

 

 


ASSISTENTI ALLA REGIA:

- Serena Orazi

- Marika Sacripanti

 

 


COLLABORAZIONE TECNICO ARTISTICA

- Rossana Franceschini

- Massimo Rindi

 

 


COLLABORAZIONE:

- Mauro Formica

- Alessandra Marini

- Costantino Muzzi

- Maurizio Ortolani

- Loretta Ottaviani

- Barbara Sensini

 

 


FOTO DI SCENA:

- Pierdomenico Proietti 

 

 

RIPRESE

- Marco Gaudenzi

 

 

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